Manuel Pascali, da Emigrante a Idolo in Scozia nel Kilmarnock

Manuel Pascali è nato a Milano il 9 settembre 1981, gioca nella Scottish Premier League con il Kilmarnock, la squadra più antica di Scozia. Centrocampista di 186 cm, conta ad oggi 18 presenze e 2 gol, entrambi di testa.

L’Italia non mi ha capito, qui realizzo un sogno
Ho girato tanto, senza fortuna. Ora gioco e sono apprezzato. In futuro però vorrei tornare e prendermi la rivincita.
Alla terza partita sono stato eletto uomo del match. Per celebrarmi, a cinque minuti dal termine lo speaker ha messo a tutto volume la colonna sonora del “Padrino”. Mi chiedevo se fossero matti, in fin dei conti non avevamo ancora vinto. Poi ho capito che in Scozia il calcio lo vivono come una festa, ed è bellissimo.

Manuel PascaliCerto, gli stereotipi sugli italiani all’estero sono sempre quelli, ma per Manuel Pascali (detto “Paska”, non a caso storpiato scherzosamente in “Pasta” dai compagni…) non è certo un problema.

Ventisette anni, milanese di San Donato, Pascali è una delle colonne del Kilmarnock, la più antica squadra di Scozia (fondata nel 1869 ma con un solo titolo vinto, nel 1965), oggi settima nel campionato che non si è fermato per le feste natalizie:

Sono un centrocampista centrale, alto ed aggressivo e il mio modello è sempre stato Ambrosini anche se sono interista. Nelle ultime partite però sto giocando da difensore centrale perché siamo in emergenza.

Pascali è uno che si sa adattare. Dal Carpenedolo (serie C2) finisce nel 2007 al Parma assieme ad altri compagni forse perché il presidente (Tommaso Ghirardi) era lo stesso e certe operazioni magari servono a gonfiare il mercato.

Fatto sta che in Emilia Manuel non gioca mai e trova spazio in C1 al Foligno, dove è protagonista di un campionato di vertice:

Della mia situazione di mercato non voglio parlare. A Parma non mi hanno mai ritenuto un giocatore all’altezza e ora mi piacerebbe solo dimostrare che si sbagliavano. Il Kilmarnock mi ha fatto un provino per avermi in prestito e l’ho superato alla grande, segnando un gol al Qpr di Briatore. A quel punto mi hanno offerto un contratto triennale con l’opzione per il quarto. Per me è l’occasione della vita e non ci ho pensato un attimo. Ho fatto tanta gavetta e finalmente, sul campo del Celtic, ho realizzato il sogno di giocare ad alti livelli in uno stadio con 60 mila persone.

Pascali ha collezionato 18 presenze e due gol (“Di testa, perché di piede non segno da decenni…”) ed è finito in Scozia per una serie di coincidenze fortunate.

Al Pizzighettone giocava con Sergio Porrini, ex di Juve e Rangers Glasgow. Porrini è amico di Stefano Salvatori, ex di Milan e Fiorentina, che ha giocato ad Edimburgo con gli Heart e aveva come allenatore Jim Jeffries che oggi guida proprio il Kilmarnock.

Manuel ha chiuso il cerchio e si è giocato la sua chance:

Sono stato accolto in modo fantastico e sto ripagando la fiducia. Il livello, tecnico e atletico, non è male, anche se il mio metro di paragone resta la nostra serie C. Dal punto di vista tattico sono sicuramente molto indietro, ma il problema vero è che ci sono solo due squadre, Celtic e Rangers, che hanno enormi potenzialità economiche e prendono tutti i giocatori migliori. Il futuro? Sono ambizioso e vorrei bruciare le tappe: prima o poi mi piacerebbe avere altre opportunità in Italia.

Un po’ lo stesso desiderio di Massimo Donati, che alla terza stagione al Celtic sta incontrando diverse difficoltà:

So che sta già valutando la possibilità di tornare a casa. Quando ci siamo affrontati gli ho chiesto la maglia e lui è rimasto un po’ stupito che non gli dessi la mia: ma in effetti non pensavo che la volesse…




Articolo scritto da: ErrePi
Pubblicato il: 31 Dicembre 2008
Categoria: Calcio News
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1 Commento

  • luca ha detto:

    il mio commento su manuel e’molto positivo in quanto lo conosco come ragazzo,vorrei pero’ riuscirci a parlare come posso fare?

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